Heidi Julavits Books

Amidst clouds of dust and with a sense of purpose born of the Great Depression, Bena Jonsson -- young mother, physician's wife -- arrives in the desert town of Pueblo, Colorado, and immediately sets about creating a new life for her family. As the days unfold, however, she is quietly haunted by niggling doubts and an insidious loneliness, so she gratefully seizes the chance to explore her stalled career in journalism and accepts an unpaid position with the local paper. But bad omens begin stacking up like charms on a bracelet, and when Bena meets a prostitute accused of infanticide, her defence of the woman triggers a chain of events with unfathomable consequences. Written with an impeccable sense of history and full of impending doom, The Mineral Palace is a stylish corruption of the Medea myth -- a tragic love story and an indictment of society's treatment of untameable, liberated women.

"An exploration of the questions we ask ourselves while getting dressed every day, and the answers from more than six hundred women"--From back cover.

The narrative explores the profound transition of motherhood as Heidi Julavits reflects on her son approaching adulthood amidst societal turmoil, including campus rape allegations. This personal journey prompts her to confront her identity as a mother and the challenges of preparing her son for an uncertain future. Rooted in her own Maine childhood experiences, the book intertwines family dynamics with broader cultural and philosophical questions, ultimately revealing that personal growth and understanding must stem from within.

'Bena parkte den alten Ford Touring vor dem verlassenen Mineralpalast und ging langsam an den Säulen vorbei durch die kupferne Eingangstür. Vor einem ausgetrockneten Teich, aus dem die Statue einer Nymphe aufragte, blieb sie stehen und drückte ihr Baby fest an sich. Zum ersten Mal seit Wochen fühlte sie sich geborgen.' Als Bena mit ihrem Mann Ted und dem kleinen Sohn nach Pueblo, Colorado, zieht, hofft sie auf einen Neuanfang. Aber die kleine, von der Rezession gezeichnete Stahlarbeiterstadt lebt im Schatten einer längst vergangenen Pracht, deren Symbol der alte, verfallene Mineralpalast ist. Bena, die in der neuen Umgebung mit ihrer eigenen tragischen Vergangenheit, mit der seltsamen Apathie ihres Kindes und einer schwierigen Ehe konfrontiert wird, findet in seinen Mauern Zuflucht. In diesem großen Epos über Hoffnung, Enttäuschung und Sehnsucht zeichnet Heidi Julavits das Bild einer ungewöhnlichen Frau, die an das Schicksal glaubt, aber das ihre nicht einfach hinnehmen will.

Come recita la testata del sito Web della "Timothy McSweeney è un enigma avvolto in un mistero avvolto nella pancetta".Ma chi era davvero Timothy McSweeney? Una delle possibili risposte si trova nel sesto numero, dove si "Timothy McSweeney era un uomo che aveva l'abitudine di scrivere lettere al futuro fondatore della rivista quando questi, ancora bambino e poi adolescente, abitava fuori Chicago. Le lettere, vergate con una calligrafia strana e bellissima, oltre che a lui erano indirizzate alla madre, una McSweeney, e insistevano sul fatto che il loro autore fosse imparentato con questa famiglia di Chicago". La spiegazione va avanti per un bel po' e ve la risparmiamo. Tanto, chissà quanto c'è di vero e quanto è frutto dell'immaginazione.Per quel che ne sappiamo, la rivista è nata a San Francisco nel 1998 a opera di quel formidabile genio di Dave Eggers, e da subito ha rivoluzionato il mondo delle lettere e delle riviste diventando un polo di attrazione per gli autori più famosi (e a volte anche più sconosciuti). Vogliamo fare qualche nome? Stephen King, Joyce Carol Oates, David Foster Wallace, Michael Chabon, Roddy Doyle, William Vollmann, e si potrebbe continuare fino a uscire dai bordi della copertina.In questa antologia abbiamo pensato bene di raccogliere i pezzi firmati da alcune delle intrepide scrittrici che hanno contribuito a rendere la rivista uno dei luoghi più fantastici in cui perdersi. Da Zadie Smith a Heidi Julavits, da Lydia Davis a A.M. Homes, da Susan Minot a Sheila Heti etc. etc., non avrete che l'imbarazzo della storie brevi, memorie personali, saggi e altro ancora non solo saranno per voi, cari lettori, fonte di soddisfazione e di divertimento, ma soprattutto faranno di voi delle persone incredibilmente, oscenamente, inguaribilmente cool. E oggi come oggi, scusateci se è poco.