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Norman Gobetti

    Il fiume dell'oppio
    The Land of Decoration
    Indignation
    Exit West
    • Traditonal Chinese version of Exit West, a novel about migration and mutation, full of wormholes and rips in reality, begins as it mostly doesn't go on.

      Exit West
    • What impact can American history have on the life of the vulnerable individual? It is 1951 in America, the second year of the Korean War. A studious, law-abiding, intense youngster from Newark, New Jersey, Marcus Messner, is beginning his sophomore year on the pastoral, conservative campus of Ohio's Winesburg College. And why is he there and not at the local college in Newark where he originally enrolled? Because his father, the sturdy, hard-working neighborhood butcher, seems to have gone mad--mad with fear and apprehension of the dangers of adult life, the dangers of the world, the dangers he sees in every corner for his beloved boy. As the long-suffering, desperately harassed mother tells her son, the father's fear arises from love and pride. Perhaps, but it produces too much anger in Marcus for him to endure living with his parents any longer. He leaves them and, far from Newark, in the midwestern college, has to find his way amid the customs and constrictions of another American world.--From publisher's description.

      Indignation
    • Ten-year-old Judith McPherson sees the world with the clear eyes of faith. Other students persecute her for her differences. To escape, Judith builds a Land of Decoration, a model in miniature of the Promised Land. When her father's factory job is threated by a strike and the taunting of school slips into dangerous territory, they threaten the very foundations of Judith's world

      The Land of Decoration
    • Il fiume dell'oppio

      • 586 pages
      • 21 hours of reading

      È il settembre del 1838 quando una terribile burrasca si abbatte sulla <i>Ibis</i>, la goletta a due alberi della «Benjamin Brightwell Burnham» in viaggio verso Mauritius con il suo carico di «coolie», di «delinquenti». Come un uccello mitologico in balia del vento, con il bompresso come un grande becco e le vele come due enormi ali spiegate, la <i>Ibis</i> resiste miracolosamente alla furia dell'uragano. Nel fracasso della tempesta, tuttavia, tra lampi, tuoni e marosi, una scialuppa si allontana lestamente dalla goletta. È una barca di fuggitivi e a bordo reca due lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro, e tre coolie che dovrebbero scontare la loro pena a Mauritius: Kalua l'ex lottatore strappato ai campi di papaveri indiani, Ah Fatt, il figlio di un ricco mercante di Bombay e di una donna cinese, Neel, il raja di Raskhali che ha sperperato la sua ricchezza, indebitandosi con i mercanti inglesi e finendo galeotto tra le stive della nave inglese. Qualche giorno dopo attracca a Mauritius un brigantino ridotto anch'esso male in arnese dopo una traversata segnata da disgrazie e trage­dia: il <i>Redruth</i> di Fitcher Penrose, il cacciatore di piante. A Port Louis, però, Fitcher ha di che rallegrarsi. Nel porto di Mauritius fa, infatti, bella mostra di sé uno dei più venerati orti botanici del mondo in cui hanno prestato la loro opera lo scopritore della buganvillea e quello del pepe nero. Chi, invece, non ha da essere lieto per nulla è Bahram Modi, il mercante Parsi partito da Bombay alla volta di Canton con la sua <i>Anahita</i>, un agile ed elegante vascello a tre alberi con la stiva di prua completamente piena di oppio. A meno di cento miglia a ovest della Grande Nicobar, il fortunale ha sorpreso la nave e l'intero carico di oppio si è sganciato. Bahram contava di arrivare presto a <i>Fanqui-town</i>, come veniva chiamata un tempo Canton, dove tutti lo conoscono come Barry Moddie, un uomo sicuro di sé e di enor­me successo appartenente alla ristretta schiera dei <i>daaih-baan</i>, i mercanti stranieri in buoni rapporti coi mandarini. Ora buona parte del prezioso carico è andata perduta e i venti di guerra già soffiano alla bocca del Fiume delle Perle, dove i vascelli inglesi attraccano sulle isole sparse nell'acqua che, come denti che sorgono dal mare, accolgono gigantesche navi e barche-granchio le quali, spinte da trenta remi, trasportano di soppiatto l'oppio nel cuore della Cina... Secondo romanzo della «trilogia della Ibis» dopo <i>Mare di papaveri</i>, <i>Il fiume dell'oppio</i> conduce il lettore nelle acque agitate dell'Oceano indiano allo scoppio del primo conflitto dell'oppio. Tra mercanti, soldati della Compagnia delle Indie orientali, coolie, marinai di tutte le razze e lingue e raja in rovina, Amitav Ghosh ricostruisce mirabilmente il mirabile incrocio di culture, guerre e naufragi da cui è sorta l'India moderna.

      Il fiume dell'oppio