Gavino Ledda Book order
Gavino Ledda is an author and scholar of Italian and Sardinian languages, known for his powerful autobiographical work. His writing delves into themes of authoritarianism, class oppression, and the struggle against illiteracy and enforced ignorance. Ledda's prose is stark and revealing, offering profound insights into the psychology of an individual breaking free from the bonds of violence and a restrictive environment. His work is a testament to the resilience of the human spirit in overcoming profound adversity.







- 1998
- 1982
Hlavní postava rolník, pastýř Abramo Ledda je posedlý touhou vypracovat se, posunout se mezi bohaté sedláky svého městečka, a proto nutí robotovat celou rodinu. V pěti letech odvede svého prvorozeného syna Gavina na svá vzdálená pastviska a většinou po zlém ho zasvěcuje do všech prací. Chlapec však touží po vzdělání a až po dlouhých letech se dokáže vymanit z područí nelítostného patriarchy. Doslov: Vladimír Hořký
- 1978
Een jongeman van het eiland Sardinië beschrijft zijn zeer harde jeugd en zijn pogingen om zich aan de tirannie van zijn vader en zijn omgeving te onttrekken.
- 1978
Padre padrone
- 246 pages
- 9 hours of reading
Pubblicato da Feltrinelli nell'aprile 1975, il testo, autobiografico, racconta diciotto anni di storia di un ragazzo sardo, Gavino, costretto a lasciare la scuola del suo paese, Siligo, in provincia di Sassari, a soli 6 anni, e dopo appena due mesi di frequenza, per il volere del padre, che lo porta a governare il gregge a Baddhevrùstana. Da allora, il giovane Gavino cresce in un mondo tutto particolare, che ha come contorno la compagnia di pochi personaggi, tutti pastori, dall'amico Nicolau a thiu Pulinari, a Gobbe, a thiu Ziromine, a thiu Costantinu. Ci sono poi altre figure che ruotano attorno all'infanzia e adolescenza del protagonista, a cominciare dal fedele cane Rusigabedra, a thiu Juanne, che assurge al ruolo quasi magico di "cantastorie" degli antenati di famiglia, da thiu Giommaria Ledda, a thiu Jombattista, a Don Peppe. E c'è la famiglia di Gavino, nelle persone della madre e dei suoi due fratelli, Filippo e Vittoria (chiamata la maestra, poiché è l'unica a possedere un'istruzione), che a partire dal 1949 gli fanno compagnia all'ovile. E c'è soprattutto il padre, una figura imponente, per tradizione e carattere insieme, sempre pronto a mettere in luce tutta la sua esperienza, che si impone sui componenti della sua famiglia e soprattutto sul figlio per esercitare la propria autorità e non il proprio affetto, e lo fa quasi giustificandosi, rivendicando il diritto di comportarsi in quel modo per ottemperare ai propri doveri di genitore. E qui avviene lo scontro, perché Gavino, dopo la remissione dell'infanzia, sviluppa nell'adolescenza una ribellione segnata dalla propria volontà di ferro nel coltivare e far emergere una passione di studio che il padre non riuscirà mai a soffocare, e che porterà il protagonista alla decisione di entrare nell'esercito per il conseguimento di un titolo di studio, e poi alla piena consapevolezza della propria maturità. E alla fine, divenuto docente universitario, avrà vinto la sua battaglia, in nome di nuovi valori che si chiamano libertà, consapevolezza, dignità umana, e sono raccolti in un'identità che lo aiuterà a liberarsi dall'oppressione paterna senza però mai rinnegare il ruolo del genitore. Lo stesso protagonista, in un'intervista rilasciata anni dopo la pubblicazione del libro, tenderà a precisare che se nella vita non fosse riuscito a perdonare il padre, non sarebbe stato capace di compiere il percorso di crescita culturale che lo ha portato a diventare glottologo e scrittore.
