The author takes a look at how - and how many times - human beings have managed to produce the miracle of written language around the world. Readers will examine the enigmas of undeciphered scripts, study the turtle shells and ox scapulae that bear the earliest Chinese inscriptions, and venture to the cutting edge as high-powered laser scanners bring tears to an engineer's eyes. This book chronicles a journey filled with past flashes of brilliance, contemporary scientific research, and a faint glimpse of writing's future. -- Adapted from jacket
C’è un libro di duecento pagine che nessuno ha mai letto. Lo chiamano Manoscritto Voynich, dal nome di un mercante polacco che lo comprò nel 1912 a Frascati: tra piante immaginarie e profili di donne svestite, contiene caratteri sinuosi e arzigogolati mai visti prima. È possibile decifrarlo? E poi che cosa sono gli occhi, animali, mani e utensili che gli scribi minoici incidevano sui sigilli di pietra e sulle barre di argilla, a Creta, nel secondo millennio a.C.? È la prima scrittura europea e ancora non la capiamo. Ma anche la prima scrittura cinese è avvolta nel mistero, come quella più recente degli abitanti dell’Isola di Pasqua. Silvia Ferrara studia le scritture oggi indecifrate e ce le racconta in un viaggio sorprendente, non solo tra i misteri della storia, ma anche nei meandri della nostra mente. Che la scrittura sia stata inventata da zero più volte ormai è quasi sicuro. Questo significa che il cervello umano è arrivato allo stesso risultato in diverse epoche e regioni del mondo. Ma come si è arrivati a questa invenzione? E, soprattutto, perché? In breve: che cosa ci porta a scrivere? Se oggi usiamo WhatsApp più del telefono e gli emoji più delle parole, non vuol dire che siamo tornati ai geroglifici, ma che stiamo ricorrendo all’iconicità, uno strumento necessario per comunicare oggi come lo era nelle prime scritture inventate migliaia di anni fa. Non siamo tornati indietro. Stiamo, invece, andando avanti, fedeli alla nostra natura, conformi alle regole della nostra evoluzione. Questo libro è un viaggio mai raccontato, fatto di lampi di genio nel passato, della ricerca scientifica di oggi e dell’eco, vaga e imprevedibile, della scrittura del futuro.
Eine Reise zu den Anfängen des Denkens in der Steinzeit
WAS DACHTEN DIE MENSCHEN VON LASCAUX, PECH MERLE UND GÖBEKLI TEPE? EINE REISE ZU DEN ANFÄNGEN DES DENKENS IN DER STEINZEIT. Von den farbigen Handabdrücken in der Höhle von Pech Merle bis zu den lebensgroßen Felsgravuren in der Sahara und den riesigen Petroglyphen auf Hawaii verbindet Silvia Ferrara Archäologie, Anthropologie und Neurowissenschaft, um die Anfänge unseres Denkens und Vorstellungsvermögens zu erkunden. Die Menschheitsgeschichte entwickelt sich nicht linear, sondern durch unvorhersehbare Sprünge. Wir treffen auf Zeichnungen von Menschen und ausgestorbenen Tieren sowie abstrakte Figuren, die ein Gefühl von gemeinsamem Raum vermitteln. Die Fragen, wie und warum diese Symbole entstanden sind, und wer sie geschaffen hat, stehen im Mittelpunkt. Ferraras Buch ist eine Entdeckungsreise zu geheimnisvollen Orten, an denen Menschen begannen, sich von der Realität zu lösen und neue Symbole, Piktogramme und Zeichen zu erschaffen. Diese frühen Ausdrucksformen sind nicht nur faszinierend, sondern auch entscheidend für das Verständnis unserer Vorfahren und der Geschichte unserer Menschwerdung. Eine Reise zu den bedeutendsten Stätten der ersten abstrakten Zeichen erwartet uns.
