Arusiani Messi Exempla elocutionum

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A metà strada fra grammatica e retorica, il repertorio di costruzioni e locuzioni particolari della lingua latina, raccolto da Arusiano Messio nel IV secolo, è dedicato agli aristocratici Olibrio e Probino. È uno dei più articolati esempi di osservazione stilistico-sintattica giunti dall’antichità, e una fonte fondamentale per le citazioni da opere perdute di Sallustio e Cicerone. Cassiodoro lo identificò come uno strumento di valore esemplare, usando l'espressione "quadriga Messii" per descrivere i poeti Virgilio e Terenzio e i prosatori Cicerone e Sallustio. Riscoperto nel tardo Quattrocento in un codice bobbiese disperso, il testo ha subito varie trascrizioni nel Rinascimento e nei secoli XVII e XVIII, ma venne stampato per la prima volta solo nel 1815. Anita Di Stefano analizza in questo volume la genesi e le caratteristiche della raccolta, offrendo un’edizione critica annotata, basata su una completa revisione della tradizione manoscritta e un’innovativa indagine della fortuna del testo, con l'obiettivo di rispettare fedelmente la fisionomia e l’assetto testuale dell’archetipo conservato.