Profondo come il mare

More about the book

Da quel tragico giorno a Chicago,quando suo figlio Ben è stato rapito nell'atrio affollato di un albergo, Beth ha smesso di lavorare, di mangiare, di lavarsi e vestirsi. Vive come un automa, imbottita di tranquillanti, senza mai togliersi il pigiama. Per anni quella scena scioccante l'ha tormentata, come un film al quale avrebbe voluto disperatamente cambiare il finale: lei alla reception in mezzo a tanta gente e il piccolo Vincent che piange spaventato perché non trova più il fratellino Ben... Ben, tré anni, sparito. Solo una scarpina rossa trovata nel parcheggio dell'hotel è la prova del rapimento. Beth ricorda di aver fatto di tutto per ritrovare il suo piccolo. E poi, a un certo punto, di aver cominciato credere che fosse morto, per non pensare a quante cose orribili possono capitare a un bambino rapito e vivo. Fino a quel sabato mattina di nove anni dopo. Quando Beth si vede davanti un ragazzine con la stessa faccia di Ben. E si sente mancare. Rimane sconvolta quando scopre che quello è proprio suo figlio. Anche se ha un'altra famiglia, un padre al quale è molto affezionato. E allora, quale può essere la scelta di una madre: pretendere giustizia, in nome dei legami di sangue oppure rinunciare a lui per il suo bene? Comunque, la scelta di Beth sarà una scelta di dolore vero, estremo. Che solo una scrittrice poteva raccontare con tanta bravura e intensità, suscitando grande interesse nel mondo editoriale e giudizi entusiasti da parte del pubblico, soprattutto quello femminile.